In quest’opera, pubblicata in forma anonima nel 1861, Giacinto de’ Sivo riflette sull’unificazione forzata della Penisola e sulle conseguenze politiche e sociali per il Meridione.
La Setta che ha voluto l’unificazione, denuncia de’ Sivo, ha diffuso menzogne, corrotto generali con denaro e false promesse, violato le regole della politica e quelle dell’onore e, infine, preteso di legittimare violenze e soprusi con un plebiscito di annessione, svolto sotto il controllo delle armi, con la collaborazione dei camorristi, in un clima di intimidazione e rappresaglia. "È un quadro sinottico della odierna rivoluzione italiana, esaminata non sulle menzogne dei faziosi, ma sulla verità' della storia e conforme al rigore dei savi principii" (La Civiltà Cattolica, 1862).
Giacinto de’ Sivo (1814-1867), scrittore e storico, è una delle voci più importanti dell’Antirisorgimento. Alla caduta del Regno delle Due Sicilie, si proclama fedele ai Borbone. Viene arrestato diverse volte (durante una di queste la sua casa è occupata da Nino Bixio e altri garibaldini e saccheggiata). Di fronte alla scelta tra la sottomissione ai Savoia e l’esilio, parte per Roma, dove continua la sua attività pubblicistica. Dopo quasi un secolo di ingiustificato oblio, conseguenza dello sforzo compiuto dalla cultura dominante per manipolare o cancellare la memoria storica, nel secondo dopoguerra la sua produzione trova finalmente una nuova diffusione.
L’Italia e il suo dramma politico nel 1861
INFO
Titolo L’Italia e il suo dramma politico nel 1861 Autore Giacinto de’ Sivo Collana Voci dal Sud ISBN 9788866490968 Pubblicazione 2025 Formato 13x19